V i sono molte associazioni che formiamo per condurre il nostro processo vitale. Associazioni di affari, nazionalità, comunità. Tra tutte queste tuttavia è la famiglia l’associazione fondamentale. Occorre comprendere la famiglia per ciò che è e portarla avanti per ciò che è. Il problema è che ci facciamo sopraffare dalle emozioni innalzandola ad un piano a cui non appartiene. Per molti versi, mia madre non ha mai cercato di avere una qualche influenza su di noi. Non volendoci influenzare, è stata lei l’influenza più grande. Ciò che gli esseri umani hanno da offrirti, e ciò che tu hai da offrire loro, non dovrebbe essere calpestato. Sono invece le illusioni che creiamo attorno a loro che dovrebbero venire calpestate, altrimenti ci perderemo la bellezza dell’atto del riunirsi insieme e della condivisione.

Per molti versi la famiglia rappresenta “l’associazione più prossima”. Ciò significa che ognuno deve costantemente calpestare i piedi dell’altro. Calpestarsi di continuo a causa della condivisione dello stesso spazio apporta un certo senso di comprensione e maturità. Immagina di avere una famiglia su Facebook. Potresti avere una famiglia anche di diecimila membri senza problemi, perché non devi spartire nulla con nessuno, a parte le foto. Non rappresenta una sfida. Supponi che nel tuo Facebook ci sia qualcuno che non ti piace, basta cliccare e se ne è andato! Questo non è il caso della famiglia: a volte qualcuno fa qualcosa e lo odi, ma non puoi farlo sparire con un click.

La famiglia è un campo di addestramento dove elevarsi al di sopra di ciò che ti piace e ciò che non ti piace.

Quando le persone stanno insieme - che sia per via di un legame famigliare o per scelta - maturano, perché la maturità sopraggiunge quando riesci ad elevarti al di sopra di ciò che ti piace e che non ti piace. Ci sono talmente tante cose che non ti piacciono dei tuoi genitori, figli, marito, moglie. All’inizio ti irritano da morire, ma dopo un po’ di tempo ci passi sopra. Se ci passi sopra per sfinimento e dici: “Al diavolo tutto ciò!” non aiuterà. Se invece ti elevi al di sopra di esse consapevolmente, avrai attuato una svolta spirituale. Questo è il modo più bello per farlo.

La famiglia è un campo di addestramento dove elevarsi al di sopra di ciò che ti piace e ciò che non ti piace. Tuttavia vi sono persone che non riescono ad andare d’accordo con la propria famiglia e vogliono trasferirsi all’ashram per questo. Io dico loro: “Se ti sembra troppo difficile vivere con tre persone, non sei in grado di vivere con mille!” Se invece con la famiglia vai alla grande e vuoi comunque trasferirti all’ashram, fantastico, hai superato il test. Ma se non sei capace di vivere con qualche persona, come pensi di vivere con un migliaio di persone?

Prima di tutto, la famiglia è molto importante per soddisfare i tuoi bisogni fisici, psicologici, economici e sociali. Hai formato un’associazione chiamata “famiglia” per soddisfare i tuoi bisogni. Non dimenticare questa cosa! Non diventare tutt’a un tratto come Madre Teresa dicendo: “Ho fatto così tanto per te”. Magari ora ti senti l’agnello sacrificale della famiglia. Ma tutto ciò che fai all’interno della famiglia non deve funzionare solo perché pensi che si tratti della tua gente. Quello è ciò che pensi tu! Loro sono solo persone. Se ti dai totalmente per loro e rendi belle le loro vite, su certe questioni, cederanno.

a bellezza della maternità non sta nella semplice riproduzione. La bellezza della maternità sta nell’inclusione.

All’interno della famiglia avvengono più cose orribili in termini di rabbia, odio e lotte, che tra due nazioni rivali. Non sto dicendo che sia giusto o sbagliato. Ma hai creato questa associazione affinché i tuoi bisogni siano soddisfatti, e ora ti aspetti che tutta la vita che scaturisce da quella famiglia accada secondo i tuoi desideri. Questo non significa che tutti loro debbano diventare come tu vuoi che siano - questo non succederà. Conserva semplicemente la gratitudine e dai il tuo meglio. “Ma loro stanno soffrendo. Non voglio vederli soffrire.” Già, noi non vogliamo che soffrano. Non solo perché sono la tua famiglia, ma perché non vogliamo che nessuno soffra. È ora di allargare questo desiderio a tutti: “Non voglio che nessuno soffra.”

Durante gli anni Venti, Quaranta e Sessanta, la "famiglia" in America era sinonimo di “crimine”, Mafia. Anche oggi significa così. Voglio che tu capisca questo: ciò che vedi come “male” in questo mondo non proviene da qualche fonte diabolica. Sono gli esseri umani che pensano “Solo queste tre persone appartengono a me. Il resto non mi appartiene”. È ciò che percepiscono come benessere per queste tre persone che provoca ogni genere di schifezza a tutto il resto. Che si tratti di famiglia, comunità, razza, religione o nazione, è questa limitata prospettiva della vita che genera tutto il male di questo pianeta, e tutto parte dalla famiglia. Ti prego, espandi la tua idea di famiglia.

I tuoi figli possono aver preso solo una cellula da te, ma tu quanto hai preso da questo nostro pianeta? Quante cellule? Praticamente tutte, anche se non riesci a vedere più in là della tua biologia! Il pianeta, e tutto ciò che da esso procede, costituisce più famiglia di chi ha ereditato solo una cellula da te. Può darsi che non ti piaccia affatto sentire questa cosa, soprattutto subito dopo la Festa della Mamma, ma la bellezza della maternità non sta nella semplice riproduzione. La bellezza della maternità sta nell’inclusione. Non è per il fatto di averti concepito, di averti tenuto in grembo e messo al mondo. Non è certo quello il motivo per il quale la madre è preziosa. Lei è preziosa perché, in tanti modi, ti ha visto come una parte di sé. Non si tratta di biologia, si tratta di inclusività. Supponi che tua madre ti abbia partorito e poi non si sia mai preoccupata di te, sarebbe il tuo peggior nemico. Non è il processo biologico che conta qui. È la volontà di includere un’altra vita considerandola parte di sé. È quella la bellezza che cerchiamo di celebrare nel giorno della Festa della Mamma.

Love & Grace